Canali Minisiti ECM

Donazione e trapianti record, i più generosi i 30enni sardi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 09/04/2024 13:50

Rapporto 'Dono' del Cnt, Trento prima per 'sì' su carta identità

Il 2023 si conferma un anno record per la donazione e il trapianto di organi e sono i trentenni sardi i più disponibili alla donazione con l'84,7%, mentre Trento è la città più generosa d'Italia con il 78,1% di 'sì espressi dai suoi abitanti sulla carta d'identità. Questo quanto emerge dalla quinta edizione del report dell''Indice del Dono', il rapporto del Centro nazionale trapianti (Cnt), in vista della Giornata mondiale sulle donazioni e i tessuti in programma domenica 14 aprile, che fa il punto sulle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nelle anagrafi di oltre 7mila Comuni italiani nel corso del 2023.

Se nel 2023 si conferma il record assoluto di donazioni (oltre 2.000) e di trapianti (oltre 4.000), l'altra novità del report è l'analisi della propensione alla donazione nelle diverse fasce d'età a livello regionale. La percentuale di consensi più alta è quella registrata dai sardi tra i 31 e i 40 anni ed è proprio questa fascia d'età a primeggiare a livello nazionale, con un consenso medio del 73,8%. A seguire ci sono i 41-50enni (73,1%) e i 51-60enni (71,3%). Meno buoni i risultati della raccolta tra i 18-30enni, probabilmente perché meno informati: tra i più giovani il consenso medio nazionale è del 68,9% mentre i contrari sono il 31,1%. In questa categoria anagrafica la percentuale più alta è quella dei "sì" registrati tra i giovani valdostani (81,7%). Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i "no" sono il 41,5% tra i 71-80enni e ben il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall'errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile. Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita poco meno di 19 milioni di dichiarazioni registrate: 13,5 milioni di sì e 5,5 milioni di no. 

pubblicità

"Con il nuovo progetto vogliamo incoraggiare il più possibile una migliore gestione della comunicazione della nostra sanità", sottolinea Quintavalle. A breve inoltre saranno pubblicate delle Raccomandazioni nazionali specifiche per le aziende sanitarie: "Le sta elaborando il nostro working group che ha riunito medici e giornalisti - prosegue Berardi -. Forniranno delle indicazioni precise e aiuteranno così le strutture sanitarie ad elaborare efficaci strategie di comunicazione. Come hanno evidenziato le due indagini vi è l’esigenza di una migliore collaborazione tra media e salute. Una comunicazione poco chiara può incentivare la diffusione di fake news e questo è abbastanza evidente in oncologia. Il cancro rappresenta un grande problema socio-sanitario con oltre 3 milioni di persone coinvolte solo in Italia. Una corretta comunicazione sulle malattie oncologiche è cruciale. Ed è anche con questo obiettivo che parte la seconda edizione del primo corso di perfezionamento universitario in 'Comunicare il cancro, la medicina e la salute' promosso dall’Università Politecnica delle Marche". Proprio la pandemia "ci ha insegnato quanto siano fondamentali anche le nuove forme di comunicazione digitale - aggiunge Boldrini -. Eppure, dalla survey emerge come il 97% delle strutture sanitarie non abbia una propria Web Tv. A volte risultano carenti anche i servizi più banali. Nel 14% dei casi dal sito web dell'azienda non è possibile scaricare o compilare direttamente on line della modulistica. Mentre ben il 33% degli utenti non ha mai prenotato on line una prestazione sanitaria. Resta ancora molta strada da percorrere, per una corretta comunicazione interna ed esterna".

   Si calcola che "circa un terzo delle notizie sui tumori pubblicate sui social media siano false o imprecise - afferma Elio Rosati, Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Lazio -. Significa che milioni di persone rischiano di leggere fake news su un argomento delicato. Per 'proteggere' i cittadini serve una alleanza tra medici e professionisti dell’informazione". Il personale sanitario "deve imparare a comunicare correttamente con media e pazienti - conclude Antonio Magi (nella foto), Presidente Ordine dei Medici di Roma -. Le nuove tecnologie possono aiutarci nel nostro lavoro e favorire contatti diretti ed immediati".

Commenti

I Correlati

Schillaci: "Spero che l'Italia diventi la prima nazione Ue ad avere uno screening per il cancro del polmone"

"Ci sono carenze di medici in organico che si ripercuotono anche in estate. Molti colleghi che lavorano come guardia medica turistica hanno un doppio ruolo, ovvero sono già medici di famiglia e non riescono a coprire i turni"

"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"

La Fondazione Italiana Fegato Onlus, in collaborazione con il Centro Trapianti di Fegato dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e Area Science Park, pubblica uno studio sperimentale sulla rivista Annals of Hepatology

Ti potrebbero interessare

Per fini estetici. Pubblicata la circolare con indicazioni operative

Pesano ritardi, disparità e mancata trasparenza. Bene Toscana, E-R e Umbria, peggiorano Lazio, Puglia e Veneto

Schillaci: “Con le misure che abbiamo approvato contiamo di abbattere le liste di attesa che spingono milioni di cittadini a pagare il privato di tasca propria per aggirarle"

Lo rivela lo studio in via di pubblicazione sulla rivista Royal Society Open Science e realizzato dai ricercatori dell'University College di Londra Olivia Macmillan-Scott e l'italiano Mirco Musolesi, che lavora anche all'Università di Bologna

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023